martedì 14 aprile 2009

La capacità negativa della mente

La recentissima esperienza di realizzare il mio primo filmato, mi ha fatto venire in mente le parole di Giorgio Blandini e Bartolomea Granieri. Questi due psicologi dell'università di Torino, riprendono il pensiero di W.R. Bion(1897-1979), quest'ultimo ha elaborato un modello della mente secondo cui non esiste dualismo tra processi somatici e psichici, ipotizza una forma di elaborazione precoce dell'esperienza in cui non esiste ancora un dualismo tra somatico e psichico,nè tra sè e l'altro, che caratterizzerebbe la mente come originariamente gruppale. Tale livello, definito proto-mentale, resta attivo in tutto il corso della vita. Secondo Blandino e Granieri dunque l'apprendimento comporta l'accogliere dentro di sè ciò che è ancora sconosciuto, ma "ciò che ancora non si conosce è qualcosa di informe e non mentale, che dà angoscia e che non sempre la mente (anche quella dell'adulto) è in grado di tollerare dentro di sè"(Blandino e Granieri,1995). L'angoscia è data dal sentimento di incertezza e dal timore di scontrarsi con la propria inadeguatezza e con i propri limiti, nonchè dalla necessità di rimettere in discussione le proprie conoscenze. In un processo di apprendimento il confronto con il nuovo implica emozioni contrastanti: da un lato si prova paura, ansia, senso di inadeguatezza; dall'altro curiosità, sorpresa e voglia di sperimentare il nuovo. Tale processo avviene nel tempo con momenti di insoddisfazione che si alternano ad altri di riuscita e conquista. E' come una sorta di dolore mentale dell'apprendere che viene definita dai nostri autori "capacità negativa della mente", intesa come possibilità di integrare affetti e pensieri contraddittori,di saper gestire emozioni e giudizi conflittuali per arrivare a una nuova organizzazione di sè.
Mentre l'adulto possiede la "capacità negativa della mente", il bambino deve ancora acquisirla, ecco perchè ha bisogno della mente adulta che lo sostenga. Se l'insegnante sostiene in sè stesso e nei suoi studenti la possibilità di apprendere nuovi contenuti e abilità, superando le difficoltà e le fatiche insite nell'apprendimento stesso e aumentando la disponibilità verso apprendimenti futuri, gli alunni acquisiranno a loro volta la loro "capacità negativa".

1 commento:

  1. grazie, lo trovo molto interessante. ho conosciuto B.Granieri durante un convegno e concordo con il suo approccio.

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